Notte delle Botti IV: Laboratorio di Degustazione con Kuaska!
Siamo orgogliosi di presentarvi una sorpresa specialissima che si svolgerà all’interno dell’evento La Notte delle Botti IV: alle h 16 avrà luogo un laboratorio di degustazione tenuto da uno fra i maggiori esperti di birre in Italia: avremo con noi Lorenzo Dabove, in arte “Kuaska”!
Il laboratorio si svolgerà in uno spazio dedicato e prevederà l’assaggio di birre barricate, italiane e belghe, non presenti tra le birre che saranno spillate durante la Notte delle Botti.
Dopo una breve introduzione, sarà una versione di presentazione inedita sul Lambic ad avviare questo speciale laboratorio, con Brassin Public Cantillon virtuale incorporato, presentato con una nuova impostazione e nuove immagini.
Subito dopo si passerà alla degustazione della prestigiosa Cantillon Carignan, a cui seguiranno quattro birre: due italiane griffate Renzo Losi/Black Barrels, non presenti nella proposta della Notte delle Botti e due birre belghe barricate, la De Leite Cuvée Jeune Homme di Luc Vermeersch e la Galbert Van Brugge vintage 2014.
Per finire, una Flemish red del birrificio Brugs Bierinstituut diretto da Eli Noè che ci racconterà durante il laboratorio il suo progetto.
Conosciamo Meglio…Kuaska!
Lo chiamano, il “profeta delle birre”, Lorenzo Dabove, in arte Kuaska! Nasce a Milano nel 1952.
Dagli anni 80 frequenta l’Europa, diventando conoscitore profondo, in primis del Belgio, ma anche del mondo americano e del mondo anglosassone.
Si può dire che il suo rapporto con i birrai è sempre stato molto intenso e profondo, riuscendo a stabilire, grazie al suo carattere brillante e coinvolgente, forte empatia con i produttori di birra. In particolare la cultura del lambic occupa presto un posto d’onore nel suo cuore, stringendo così rapporti sempre più frequenti con i birrai produttori del lambic.
Grazie a questa grande capacità relazionale è riuscito durante il suo percorso, a instaurare legami forti anche con i fiamminghi, noti per essere la parte più dura e meno aperta del paese e, successivamente, a fare da guida per viaggi birrari soprattutto in Belgio ed USA .
Oggi, gestisce un centinaio di eventi selezionati all’anno, non solo con birrai e pub, ma anche con Slow Food, scuole, istituzioni.
Il cuore della sua attività è rivolto agli appassionati, neofiti o esperti. Anzi, sono proprio i neofiti i principali destinatari degli sforzi di Kuaska e non certo, come dice lui, i “presuntuosi addetti ai lavori” che credono di sapere tutto.
Per lui il cuore di ogni evento non è la tecnica, che deve essere un sottofondo, ma la battuta, l’aneddoto, la capacità di entusiasmarsi ed entusiasmare il suo pubblico.
Ciao Lorenzo! Qual è la tua storia con le birre? Da dove comincia e dove ti ha portato fino adesso?
Nella mia famiglia non c’era alcun legame con le birre. Un giorno, a metà anni 70, un demone interno mi fece comprare una bottiglia di birra inglese. La portai a casa e rimasi stupito dal colore marrone credevo che le birre fossero gialle. Nei giorni successivi ne comprai una seconda poi una terza e così via. Cominciai a staccare dalle bottiglie e incollare le etichette su un quaderno, la malattia stava cominciando. Diventò esplosiva ed irreversibile quando, lavorando in una libreria, a fine anni 70, comprai il libro “di Michael Jackson “The World Guide to Beer” e mi innamorai in modo travolgente del capitolo sulle “wild beers”.
La conoscenza con la famiglia Van Roy/Cantillon mi cambiò la vita. Cominciai a combattere e a trascinare e convertire adepti tanto che oggi vengo unanimemente riconosciuto come il principale protagonista del salvataggio dall’estinzione e per la rinascita del lambic tradizionale. Come degustatore devo tutto invece al Regno Unito dove appresi i primi rudimenti per poi studiare a fondo quest’arte così difficile e aleatoria. La lunga militanza nel CAMRA (Campaign for Real Ale) con più 20 GBBF (Great British Beer Festival) e la scoperta negli anni 80 della Renaissance americana sono state altre tappe fondamentali nella mia evoluzione
Qua in Tripel B come sai siamo pazzi per le Belghe e cerchiamo di portare a Torino la cultura della birra belga…anche tu hai un debole per le birre belghe? Pensi che la nostra sia un’idea folle o sensata?
Io non ho un debole per le birre belghe, esse sono, lambic in primis, une delle mie ragioni di vita! La vostra idea non è folle, tramite il Belgio contagiai migliaia di appassionati già dagli anni 80. L’importante è come si divulghi il verbo e nella visita che ho recentemente fatto da voi ho toccato con mano passione, competenza e un legame fortissimo con il Belgio anche per la presenza di collaboratori provenienti dalla mia seconda patria.
Come trovi il panorama birraio di Torino?
Forse non tutti sanno come dovevo venire a Torino dall’enoteca Danilo in via Berthollet angolo via Goito, per trovare le mie prime birre belghe. Dopo un periodo di ristagno oggi Torino sta tornando una città birraria, oltretutto con un’offerta molto variegata dai locali Baladin ai birrifici Torino e San Paolo alla Piazza dei Mestieri, il locale Orobirra ed altri per le birre artigianali italiane mentre per le belghe…beh ci siete voi, sia per rassicuranti classici che per ardite birre rare.
Sei pronto per questa Notte delle Botti?
Sempre pronto! Renzo, pioniere in tempi ostici, è unico e trasferisce la sua unicità nelle sue creazioni, rigorosamente in botte!
Quest’anno in più ci sarà la vostra partnership che darà un valore aggiunto ad un appuntamento imperdibile per tutti i “mostri dell’acido” che ho creato, con orgoglio e qualche pentimento, nel corso degli anni.
Che cosa farai in questa Notte delle Botti? Ci vuoi parlare un po’ del Laboratorio che terrai?
Oltre al solito affettuoso assalto che, con piacere, dovrò affrontare, quest’anno condurrò un laboratorio incentrato sulle diverse interpretazioni di birre in botte. Abbiamo preparato un menù davvero attraente con birre intriganti che saranno perfette per interagire con i partecipanti che faranno da cavie nella ricerca di “open mind” personali.
Come trovi l’idea di organizzare un festival tutto dedicato alla birra in botte?
Vuol dire “stare sul pezzo”! Stiamo vivendo un momento magico per le birre sia maturate che fermentate in botte e non solo nel nostro paese e quindi questo festival sarà di grande attualità.
Che cosa pensi di questa tipologia di birre? Cosa c’è di tanto particolare?
Ne penso bene se buone e male se cattive.
La particolarità sta non solo nell’utilizzo della botte ma nelle intenzioni del birraio che “prepara la zuppa” alla botte che poi, con la decisiva complicità del tempo, darà un risultato che va vicino o a volte lontano da quello immaginato.
Allora, affezionatissimi beer lovers, vi aspettiamo il 6 gennaio!
Vi ricordiamo che il laboratorio è solo su prenotazione, e ci sono solo più pochissimo posti disponibili: potete prenotare tramite il nostro form!
E’ possibile prenotare anche telefonando a Tripel B (373 889 18 31).
Il costo del laboratorio è:
-> 25 € con registrazione tramite il nostro form o telefonica
-> 30 € senza registrazione (posti non assicurati)
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