La Westvleteren XII e le birre Trappiste
Ci sono circa 176 monasteri trappisti (cioè appartenenti all’”Ordine Cistercense della Stretta Osservanza”) nel mondo. Di questi, solo 11 producono birra. Solo loro sono autorizzati ad etichettare le loro birre con il tipico logo esangolare “Authentic Trappist Product”, che certifica l’osservanza di una serie di strette regole stabilite dall’I.T.A.-International Trappist Association (Associazione Internazionale dei Trappisti).
Per essere definita “birra trappista”, una birra deve sottostare ad alcuni criteri molto specifici. I criteri ufficiali per avere diritto a marchiare le proprie birre con il logo esangolare sono essenzialmente tre:
1) La birra deve essere prodotta all’interno delle mura di un’abbazia trappista, da parte di monaci trappisti o sotto il loro diretto controllo.
2) La produzione, la scelta dei processi produttivi e l’orientamento commerciale devono ovviamente dipendere dalla comunità monastica.
3) Lo scopo economico della produzione di birra deve essere diretto al sostentamento dei monaci e alla beneficenza e non al profitto finanziario.
Ben sei degli undici monasteri “certificati” sono situati in Belgio: Achel, Orval, Rochefort, Chimay, Westmalle e Westvleteren, nomi che ogni vero Beer Lover conosce bene!
Il nome “Westvleteren” in particolare, suscita in ogni amante della birra un brivido legato all’alone di mito che circonda la storia della loro birra più famosa, la Westvleteren XII.
La Westvleteren XII
La Brouwerij Westvleteren è stata fondata nel 1838 all’interno dell’Abbazia di Nostra Signora di St. Sixtus di Westvleteren. Al giorno d’oggi è l’unico birrificio trappista nel quale i monaci seguono tutto il processo di produzione. Producono tre tipi di birre, dalla bottiglia inconfondibile e distinguibili solamente dal colore dei tappi. Il loro capolavoro, rinomato in tutto il mondo, è la superlativa Westvleteren XII.
La Westvleteren XII (12%) è una birra scura ad alta fermentazione e con rifermentazione in bottiglia. Il color mogano intenso, l’aroma complesso e il gusto ricco e forte e la sua celebre esclusività ne hanno fatto un’eccellenza conosciuta dai Beer Lovers di tutto il mondo.
Al naso è possibile percepire fin da subito intensi e inebrianti aromi fruttati e di malto tostato. In bocca una delizia: corpo gustoso ma non invadente, e un incrocio di sapori voluttuosi dal luppolo alle note fruttate, dal caramello fino al caldo finale di malto e cacao. Una birra fantastica!
La migliore birra del mondo?
Una delle caratteristiche più note delle Westvleteren è la loro esclusività. Disponibili quasi solamente per l’uso interno del monastero, è possibile acquistarne quantitativi estremamente limitati e con una procedura particolare: è obbligatorio prendere un appuntamento telefonico con il monastero, e già di per sé è quasi impossibile ottenere la linea libera con telefonate da ogni parte del mondo. Successivamente, si dovrà segnalare il numero di targa del veicolo che ritirerà la cassa di birra, il quale verrà registrato e non potrà più ritornare per acquisti successivi se non due mesi dopo.
Il più famoso (e discusso) sito di beer-rating, Ratebeer.com, la classifica attualmente come la migliore birra al mondo, e questo succede in maniera pressoché stabile addirittura dal 2005 (11 anni fa!). Possiamo anzi dire che è proprio a causa di Ratebeer se attorno alla Westvleteren XII si è creato un alone di mito, con conseguente battage mediatico crescente e richieste di ordini da tutto il mondo.
I monaci, dal canto loro, sono completamente indifferenti a tutto questo rumore attorno alla loro produzione, e continuano a produrre questa meravigliosa birra senza alcun compromesso e solamente per il sostentamento del monastero stesso.
“La regola del monaco è ora et labora, prega e lavora. Questi sono i due pilastri della vita del monaco Trappista. Certo, pregando per 24 ore si potrebbe diventare pazzi, per cui ci deve essere un equilibrio fra il lavoro e la vita monastica. La produzione di birra è la chiave di questo equilibrio per noi: ci è utile per le spese quotidiane. Non c’è ragione di cambiare questa cosa, o di fare più soldi” ha spiegato Fra Joris al quotidiano Usa Today quando è scoppiato il clamore attorno alla Westvleteren XII, “la migliore birra del mondo”.
”“La prima regola Benedettina che noi seguiamo è l’umiltà. L’umiltà inizia dal non paragonarsi l’uno con l’altro. Facciamo una birra Trappista, la Westvleteren. Esistono altre birre Trappiste: ognuna ha il suo carattere e riflette i valori della propria comunità. Sono tutte buone. Che senso ha competere con gli altri?”
“Essere i numeri uno su un sito non è una notizia di per sé. E’ un sito web. Ci sono tantissimi concorsi di degustazione a premi nel mondo della birra, e vincerli porterebbe anche più prestigio. Noi però non partecipiamo a questi concorsi” risponde Fra Joris, “Siamo già abbastanza occupati ad impacchettare e inscatolare le nostre birre!”
Forse, l’autenticità è proprio il segreto di questo prodotto fantastico e unico, realizzato senza compromessi e nel pieno rispetto della tradizione.
La Westvleteren XII da Tripel B a Torino
Abbiamo a disposizione alcune (pochissime) bottiglie di questa magnifica birra, e abbiamo pensato di abbinarle ad altre birre in un box speciale ad edizione limitata. Quali birre potrete trovare? Scopritelo prossimamente nel nostro articolo dedicato!
Fonte: http://usatoday30.usatoday.com/money/industries/food/2005-10-03-beer-usat_x.htm
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